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A
partire dall’ottobre del 2000, la legge sull’autocertificazione
ha permesso di agevolare
notevolmente la parte burocratica
del matrimonio.
A tal fine, è prevista la semplice
compilazione di un modulo, depositato
presso il comune.
I documenti necessari
per contratte il matrimonio sono:
Estratto
per riassunto dell’atto di nascita rilasciato dal Comune
di nascita (qualora differente dal Comune di residenza).
Certificato
contestuale rilasciato dal Comune di residenza.
Certificato
di stato civile.
Certificato
di cittadinanza.
Certificato
di residenza.
Pubblicazioni
civili in Municipio.
Dichiarazione
di assenza d’impedimenti di matrimonio, rilasciata dal
Comune di nascita.
Alla data fissata per la pubblicazione, occorre presentarsi
davanti all’ufficiale
di stato civile. E’ previsto
l’accompagnamento da parte di 2
testimoni, uno dei quali deve
essere un genitore. La presenza di un quest’ultimo è
finalizzata a garantire che vi siano le condizioni per contrarre
il matrimonio (relativamente ai vincoli di parentela, filiazione,
adozione e affiliazione).
In tale data i futuri sposi prenotano il giorno della celebrazione
delle nozze.
Le pubblicazioni
resteranno affisse in Comune
per un minimo di 8 giorni. In questo modo, viene data la possibilità
di opporsi al matrimonio, ad eventuali terze persone.
Nel giorno prefissato,
il matrimonio verrà celebrato dal Sindaco
(o da un suo delegato) nella casa comunale, in presenza di 2
testimoni maggiorenni.
Il culto acattolico
Il culto acattolico si differenzia dal matrimonio civile solo
per quel che concerne la forma della celebrazione. Essa quale
avverrà davanti al ministro
del culto in questione.
Questi, durante la celebrazione, leggerà quanto riportato
agli artt. 143, 144 e 147 del Codice Civile. I futuri sposi,
in presenza di 2 testimoni, dichiarazione volersi unire in matrimonio.
In seguito, l’atto di matrimonio sarà trasmesso
all’Ufficiale di Stato Civile, affinché ne curi
la trascrizione negli appositi registri.
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