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Qualora un privato, in
seguito a una richiesta di finanziamento presso una banca
(o una finanziaria), dovesse riscontrare particolari problemi
o ritardi nella restituzione
della somma prestata,
il suo nominativo verrebbe inserito in un apposito elenco,
denominato Cattivi pagatori.
Le cosiddette Centrali Rischi
private conservano,
all’interno dei propri archivi, i dati anagrafici relativi
a chiunque abbia precedentemente richiesto e/o ottenuto un
finanziamento. Anche le caratteristiche attinenti a quest’ultimo
vengono annotate e mantenute all’interno di tali archivi,
come pure la regolarità
o meno nel pagamento rateale,
da parte dei richiedenti.
Ogni volta che viene richiesto un nuovo finanziamento, la
società che dovrebbe erogarlo consulta la
Centrale Rischi
(la più consultata è la Crif di Bologna). Se
dovesse risultare che, nei finanziamenti precedenti, vi sono
stati dei ritardi nel pagamento (anche qualora risulti completamente
saldato), sarà quasi impossibile, per il richiedente,
veder esaudita la propria richiesta.
La Legge sulla Privacy prevede che ogni cittadino
abbia il diritto di sapere se il proprio nome compare o meno
negli archivi delle Centrali Rischi,
e relativamente a quale operazione. Inoltre, qualora fossero
decaduti i presupposti che ne hanno consentito l’inserimento,
essi possono legittimamente pretendere la cancellazione dei
propri dati.
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